Leggende
La bella di Osilo
Marcello Cossu
p. 82
Eppure, odi, o formidabile Rodomonte, se vorresti per avventura misurarti meco..... sentiresti pure come da noi si usi picchiare per bene.... e senza punto maneggiare spada né scudo!
p. 131
Alla placida espressione della fisonomia, ai delicati lineamenti della donzella la si poteva rassomigliare alla Niobe dormente.
p. 154
Vi giuro io, per tutti i diavoli della Tregenda, che la cosa non è tale.
Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 7
Pei dossi di quei colli, che sfumano nell'azzurro del cielo, il pallido degli ulivi armonizza col verde cupo dei castani. E vi crescono erbe aromatiche e balsamici fiori [...] e vi nasce spontanea la vite, che in rigogliosi pampini schierati a festoni, porge a filze di rubini i maturi grappoli, da cui il colono spreme quel dolce licore, che ben fu appellato Ambrosia degli dei.
p. 14
Ritedda solea vestire una sottana di fine lana a pieguzze, che le ricadeva lungo i torniti fianchi; un giubbetto ricamato a fiori e fettucce d'oro, stretto alla vita e aperto sul petto, che faceva risaltare l'esuberanza dal suo seno, ed in testa, l'ellenico peplo d'un bello scarlato, con intorno un listello azzurro, assicurato da una catenina di eletto metallo, che le dava la sembianza di una graziosa Briseide.