Il curatore
Paolo Maninchedda è docente ordinario di filologia romanza all'Università di Cagliari.
L'opera
Non posso nascondere l'emozione né posso dissimulare la soddisfazione nel presentare e coordinare questo seminario o colloquio, come preferirei definirlo. È piuttosto una riunione di filologi che si incontrano per discutere dei metodi e degli strumenti più idonei per allestire e valorizzare testi esclusi dal canone, che nuove e civili prospettive dei popoli che compongono l'Europa delle lingue e dei saperi intendono proporre agli studiosi in edizioni accurate.
Noi, soci del Centro di Studi Filologici Sardi, abbiamo promosso questo seminario, perché il progetto di costituire un corpus dei testi degli scrittori sardi in edizioni scientifiche che documentassero la cultura e l'identità del popolo sardo, anche dal punto di vista linguistico e letterario, è stato accolto dal Consiglio regionale. Lo Statuto speciale della Regione Sardegna, infatti, basava la sua autonomia su presupposti di carattere giuridico costituzionale piuttosto che sul suo particolare sistema comunicativo incentrato sulla lingua e sulla cultura sarda.
[dalla presentazine di Nicola Tanda]
Recensioni
Nae n.12, autunno 2005 Le prospettive della filologia