Italia ed Europa
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 305
Qui è un luogo di vita in confronto: è la Svizzera troglodita, o almeno di un'epoca anteriore a quella degli albergatori.
p. 306
Essi adorano in me il mondo che sognano: Roma, le spiagge di moda, la vita fantastica dei potenti della terra!
p. 327
Talvolta non posso dormire, pensando a queste piccolezze, e provo rimorso perché so che al mondo c'è tanta, gente che soffre; poi alla mattina mi alzo allegra come un passero perché deve arrivare il pacco da Parigi.
p. 327
- Sì, - ella riprendeva, seria - per la spiaggia occorrono molti veli. Sì, quest'anno si va a Viareggio: mia cognata mi scrive che ha già fissato un appartamento nel Viale degli Oleandri, sa, una strada tutta ombreggiata da oleandri in fiore..
pp. 330-331
Io ho visitato il palazzo ducale di Mantova cinque anni or sono. Sì, proprio cinque anni or sono; cosa crede, ch'io sia giovane? Son vecchia, prete Defrà: se no, non mi farei accompagnare da un uomo pericoloso come lei! Sì, ricordo la sala del Paradiso, dalle cui vetrate si vede il lago melanconico come uno stagno. Mi ricordo: era d'autunno; attraverso i canneti gialli salivano piccole nubi rosse che mi sembravano fenicotteri, i bei fenicotteri vermigli consacrati al sole... Poi ricordo la sala da pranzo coi grandi fiumi rappresentati da vecchioni incoronati di giunchi... e la galleria degli specchi, e il letto di Napoleone, simile al letto di tanti altri piccoli uomini sconosciuti; e la camera dell'Imperatrice con le pareti coperte da un velo finto; e le salette di Isabella col ritratto di lei sullo stipite dell'uscio... Ma il palazzo del T m'ha fatto più impressione del palazzo ducale: è ancora più abbandonato, più triste, ma d'una tristezza solenne. Guarda su una peschiera vuota, su un giardino desolato, pieno di qualcosa di tetro, di più tetro dell'acqua morta di certi stagni; pieno di ricordi! In fondo c'è una grotta con stalattiti che non splendono più, con una fontana che non dà più acqua; e sulle pareti delle sale, nel palazzo, cavalli enormi e giganti che hanno la fisonomia bonaria dei mantovani moderni, viso rosso, occhi chiari, capelli e baffi rossicci, labbra grosse e fossetta sul mento, s'agitano in una lotta che dura da secoli ed è sempre tanto grandiosa quanto vana..