Geografia
Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 194
Ah, piccole lucertole mie, quella volta sì. Dunque mia moglie venne a trovarmi. Ero nel salto de S'Ena e Melas, dove una volta abbiamo avuto il bestiame.
p. 196
Le pernici con le ali dorate dai primi raggi del sole svolazzavano d'albero in albero; montagne azzurre e rosee apparivano attraverso il bosco, all'orizzonte, e quelle d'Oliena biancheggiavano fantastiche come montagne di marmo.
p. 196
Cominciavo a disperarmi quando incontrai un vecchio pastore di Nuoro che cavalcava verso la Serra.
p. 268
Qua e là appariva l'occhio azzurro d'un giacinto e brillava l'oro bruno della violaciocca: ma per cercare le violette la persona che le aveva colte doveva essersi curvata lungo un sentiero dorato dal sole e annerito dall'ombra degli elci, nella pace del Monte Orthobene.
p. 311
Dopo il bel tempo di Pasqua la pioggia tanto invocata era giunta in abbondanza, seguita anche dalla neve; nuvole grigie e rosse salivano continuamente dal mare e anche quando il sole splendeva sopra la valle, Monte Bardia e Monte Albo, Monte Acuto e Monte Gonare, da un capo all'altro dell'orizzonte si guardavano attraverso un velo di nebbia come quattro vecchioni seduti in mezzo al fumo attorno a un focolare di pietra.