Storia
Cagliari, Tipografia Timon
Sull’unione civile della Sardegna colla Liguria, col Piemonte e colla Savoia
Pietro Martini
p. 8
A tacer d’altro, lo rendono luminoso e degno di lode eterna l’ordinamento della raccolta delle leggi civili e criminali del regno a freno degli arbitrj giudiziarj ed amministrativi: la formazione della strada reale da Cagliari a Portotorres : la somma sua beneficenza...
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
pp. 10-11
Sono essi quarantanove prelati ed altri dignitari ecclesiastici, savoiardi, svizzeri e francesi, con a capo in abiti pontificali l'eminente Vescovo di Ginevra, centododici baroni dei più ricchi e potenti stati del Duca di Savoia. (...)
Sono i figliuoli, le famiglie e le corti dei cavalieri di S. Maurizio, degli Eremiti di Ripaglia e del loro capo, il Duca Amedeo VIII di Savoia, che voi la vedete modestamente assiso ai piedi dell'altare.
p. 14
Era il grande, il virtuoso, il tanto perseguitato Pontefice Eugenio IV, che da Firenze, ove travestito da povero frate aveva potuto riparare, fuggente dalla città eterna le ire dei turbolenti Colonnesi e il tradimento della corrotta regina Giovanna II di Napoli, indirizzava al Duca Amedeo VIII di Savoia queste belle ed affettuose parole.
p. 17
Quando attraversò la folla la bella e simpatica principessa Anna di Lusignano, figliuola del re di Cipro e di Gerusalemme, e sposa virtuosissima del nuovo Duca Ludovico di Savoia, recante il suo figliuolino Amedeo, quell’angiolo di bambino, che abbiamo ammirato in chiesa.
pp. 22-24
E tutti si accalcarono intorno alle mensa del venerando Prelato, che pronunciò in lingua francese questo elevatissimo discorso.
[…] Lode a Dio uno e Trino, che lo ha ispirato, e lode al magnanimo Principe, ed agli eccelsi suoi compagni, che hanno fedelmente compiuto il felicissimo atto, a cui oggi abbiamo assistito.
Un principe […] abbandona il mondo e le sue giocondità, e indossata una ruvida tunica di penitente viene a chiudersi in questo umile e lontano ritiro per tutto dedicarsi alla salute dell’anima sua e al Signore. Sei nobilissimi e fedelissimi suoi amici […] rinunziano anch’essi volenterosi agli onori ed ai piaceri della loro brillante posizione sociale, è tale atto di fede, di speranza, di carità, di abnegazione cristiana […]
Uniamo dunque anche noi la nostra voce a quella augustissima del nostro Santo Padre Eugenio IV ed innalziamo fervidi voti all’Altissimo Iddio, perché accordi sempre la pienezza delle sue grazie all’Ordine dei Cavalieri di S. Maurizio, che così felicemente incomincia da oggi la sua monastica esistenza.
Fate, o Gran Dio, che esso perseveri e prosperi a gloria vostra, e ad esempio dei popoli cristiani. Concedete, o Signore, […] il gaudio di veder prosperare i popoli savoiardi […]
Io come ultimo dei ministri di Dio, e come il più indegno dei Pastori del suo gregge, impartisco a questo asilo di penitenza, ai suoi abitatori, ed a tutti voi la mia Santa Benedizione.