Lingua
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 51
Farai anche la bella conoscenza del nostro Rettore; egli è il mio padrino da battesimo – un giovialone di prete - un buontempone numer' uno! Poi quella del vice Curato; conoscenza però che a te verrà non molto grata... Il nostro vice Curato è uno di quei preti fattisi ricchi dal mestiere.. arrogi, è un avaraccio senza pari, il quale vive a stecchetto!
pp. 52-53
Gli è che il Sindaco è un contadino, che raramente si lascia vedere, dovendo attendere a' suoi lavori di campagna; Il Segretario non è visibile che due volte la settimana, cioè quando viene dal suo paese per isbrigare le pratiche d'ufficio – e il Conciliatore è carica vacante, da noi. >> << Ma bravi! - si vede che in questo vostro paese molto in regola nel personale amministrativo... Il Sindaco, contadino.... << E illetterato! >> << Anche illetterato! - E come fa a vidimare le pratiche d'ufficio? >> << Mette giù - per via dei geroglifici - la sua firma! >> << In buona sostanza è un Gerente responsabile... >> << E un asino d'oro, essendo il più ricco proprietaro del paese – sola prerogativa che lo fece divenir Sindaco. << Sarà sempre un asino d'oro di Sindaco capace solo d'asinerie - epperò la sua carriera non potrà essere battuta che asinariamente!
p. 52
Contrarrai amicizia col Medico, col Chirurgo... >> << Peggio che camminar di notte!>> << Collo Speziale.
p. 53
Quantunque il furbo si pappi ben lire 900 di stipendio, altre lire 200 di buscherio.
p. 53
Via dunque da questa miserabile tua terra, ove, son certo, faccia notte innanzi sera – menami in campagna.