Flora e fauna
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 166
Povere spose italiane, fatte vedovelle nel più bel giorno del vostro sospiro! E quando v'attendevate i vostri uomini con la corona dell'ulivo in fronte e col glorioso annunzio d'aver redento i fratelli dallo straniero!.... Ma voi pure dovete andar superbe del vostro fato, e pari a donne Spartane alla Battaglia di Leuttra, dovete accorrere al tempio e ringraziare Iddio d'avere i vostri prodi fatto il loro dovere!
p. 171
Dormi, o fratello... Possa il tuo sonno suscitar larve benigne che alleniscano il tuo affanno e ristorino le tue doglie.
p. 172
Versa pietose lacrime su di me, e di poi al mondo: fu una tradita tortorella! [...] Il mio sonno fu affannosissimo; larve informi assaltarono la mia fantasia.
p. 175
Simile a sposa novella, procinta la fonte di rose e ammantata di bianco era accorsa a rendere alla comun Madre il bacio della pace.
pp. 179-180
Aveva racchiuso una serie di monticelli e poggetti coltivati a vite e disposti in modo da formare nn cupo valloncello, rivestito da frutteti e ulivi dal pacifero verde, e irrigato da un tortuoso ruscello spesso scorrente, spesso rompentesi fra scogli e sassi destando un dolce mormorio. In luogo cospicuo era costrutta la casetta, con attorno giovani alberi di cipresso, e prospettava in un vaghissimo giardino con delle aiuolette, rosai e cespi, bella cosa a vedere.