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Flora e fauna

Lanusei, Tipografia Sociale, 1885

Ritedda di Baricau

Marcello Cossu

p. 87
Le strida dei gufi e delle civette, il giannito delle volpi, lo squittire degli scoiattoli e il grugnito dei cingnali e dei daini erano parlari di quei colossi in quel loro bivacco.

flora e fauna

p. 88
Bernardo smontò di sella, legò il cavallo al tronco di un elce e prese a salire sul monte.

flora e fauna

p. 89
Non filo d'erba, non canto d'uccello, non vestigio di piede umano.

flora e fauna, lingua

p. 91
Noi stiamo in alpe presso ad un boschetto; Povera capannetta è il nostro sito; Col padre e con la madre, in picciol tetto Torniam la sera del prato fiorito, Dove natura ci ha sempre nodrito, Guardando il dì le nostre pecorelle. 
FRANCO SACCHETTI

arte, flora e fauna, geografia, riferimenti letterari

pp. 94-95
Alla punta del dì, e lungo le notti serene, il Barbaricino trae la sua mandria dove e più abbondante il pascolo, né si piglia gran pensiero che questo gli appartenga o no: basta per lui che il suo armamento divenga numeroso e pingue. Di qui nascono frequenti contese, le quali spesso si risolvono con derubarsi a vicenda, o l'adiposo castratto, od il tenero torello, o la succulenta porchetta; quando non degenerano in risse, in coltellate e persino in schioppettate. Il Barbaricino veste costantemente la mastruca, come al tempo degli antichi Petidi, né malgrado l'invadente civiltà, i costumi dal suo vivere sono punto modificati da quelli dei prischi tempi. D'ordinario si ciba di carne e latticini, e non è corso gran tempo, in cui mangiava tranquillamente il famoso Pane di ghiande. I Barbaricini specialmente quelli dei villaggi di Baunei di Urzulei e di Triei solevano cuocere le ghiande nell'acqua, e come erano ben rammorbidite, le pestavano nel mortaio, e con uno spianatoio le schiacciavano e rimenavano sopra una lastra di pietra liscia. Indi cospargevano quel fitto pastume d'una specie di loto d'argilla untuosa, e fattone tortelli, a guisa di sfogliate, li spruzzavano di cenere, affinchè non s'appiccicassero al forno, e per dare loro un po' di sapore gli ungevano con strutto, lardo o con olio.

costumi, flora e fauna, geografia, italia ed europa, lingua

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