Tale produzione fu strumentalmente brandita da gruppi di potere per risolvere controversie politiche di natura regionalistica e municipalistica. La situazione isolana del tempo vedeva fronteggiarsi, senza esclusione di colpi, Cagliari e Sassari. Nell’ambito della contesa furono insufficienti persino le invenciones di corpi di martiri protocristiani, attraverso cui le Chiese, e conseguentemente le rispettive cittadinanze, tentarono di affermare la propria superiorità sulla concorrente. Queste frenesie archeologiche trovarono un naturale seguito nella disputa di stampo parastorico e municipalistico in cui Vico rivaleggiò aspramente con antagonisti cagliaritani quali il Bonfant e il Vidal.
Questi eruditi, continuamente alle prese con subdole insidie perpetrate dalle consorterie avversarie, costruirono una sorta di certificazione di lignaggio, facendo ampio ricorso a versetti biblici, audaci richiami saccheggiati dal patrimonio mitologico, citazioni colte della letteratura classica e, last but not the least, vere e proprie mistificazioni, deliberatamente congetturate in un’inestricabile commistione di elementi storici e dettagli completamente contraffatti, confinanti, a tratti, con la fantasmagoria più pirotecnica. Il metodo non precisamente ortodosso era giustificato dalla necessità di creare le condizioni per una credibilità ammissibile, ancorando il pedigree della propria città ad un passato antico, avvolto nella suggestione dell’indeterminatezza che, paradossalmente, finiva per conferire una sorta di bollino di anteriorità e di inconfutabile prestigio.
Il curatore, Francesco Manconi, in modo asciutto ma efficace, dà conto del quadro storico e politico dell’epoca, riportando alla luce un’opera di indubbio interesse che sarebbe altrimenti languita nei polverosi tavoli degli esigui estimatori del genere. Tutti, invece, potranno desumere dal testo curiosità e notizie su uno spettro di argomenti fortemente eterogeneo e, per certi versi, enciclopedico riguardante l’isola: dalla toponomastica e la geografia della prima parte ai re, agli abitatori ed alle guerre della seconda; dall’avvento del cristianesimo fino al periodo giudicale della terza parte alle vicende storiche dagli arabi a pisani e genovesi della quarta; dalla presenza spagnola della quinta parte alle ripartizioni diocesane e le serie dei vescovi della sesta, per finire con le circostanziate informazioni circa le città e le ville infeudate contenute nella settima ed ultima parte.
Corrado Ballocco