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Pinuccio Sciola

Nato a San Sperate (Cagliari) il 15 marzo del 1942. Scultore autodidatta. Nel 1959 viene scoperto attraverso una mostra concorso tra i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. L’architetto Guido Vascellari gli assegna una borsa di studio e gli permette di frequentare il Liceo Artistico di Cagliari.
Nel 1963-64 organizza una singolare mostra all’aperto nell’orto di San Sperate dove poco prima lavorava come contadino. Nel 1965 lo scopre Aligi Sassu in uno dei suoi ritorni in Sardegna. Studia a Firenze e frequenta un corso di scultura all’Accademia internazionale di Salisburgo. Nel 1967-68 vive un anno in Spagna dove frequenta l’Università di Moncloa e approfondisce la sua conoscenza sulla scultura romanico-spagnola. Nel 1968 con il sostegno e la partecipazione di tutti i suoi compaesani progetta di trasformare San Sperate in paese museo. I muri delle case vengono trasformati in giganteschi murales, le strade e le piazze adornate di sculture. In quell’anno gli viene assegnata la cattedra di scultura al Liceo Artistico di Cagliari. Nel 1973 lavora con Siquerios a Città del Messico dove esegue dipinti sui muri delle strade del quartiere popolare di Tepito. Intanto i murales cominciano a diffondersi in altre parti della Sardegna e decide di coinvolgere sempre di più le popolazioni in queste esperienze artistiche, esponendo in molti paesi dell’isola le sue sculture in legno che intitola Cadaveri.
Nel 1976 partecipa alla Biennale di Venezia dove espone Le Canne e i Cadaveri in Piazza San Marco suscitando vivaci polemiche tra i critici. Le opere vengono poi esposte a Bologna. Nel 1978 avvia il progetto di una scuola-laboratorio a San Sperate aperta a tutti i fermenti artistici regionali e nazionali. Una sua scultura viene sistemata nel centro storico di Kirchheim Unter Teck presso Stoccarda come prima pietra del Parlamento Europeo.
Nel 1984 espone alla Besana e in Piazza Affari a Milano e nel 1985 alla Quinquennale di Roma. Realizza a Cagliari il gigantesco murale nel palazzo della Rinascente in piazza Repubblica, mentre in Piazza Affari a Milano espone il suo gigantesco presepe.
Nella sua instancabile attività ha realizzato una serie di opere, La Via Crucis in legno per la chiesa di Magomadas (1966), il Monumento ai Caduti ad Ozieri (1969), la Madonna del naufrago collocata sui fondali dell’isola dei Cavoli a Villasimius (1979), il Monumento ai minatori di Buggerru (1982), le Statue per i giardini pubblici di Arnhem in Olanda (1986), ed una serie di sculture collocate in spazi aperti di vari paesi della Sardegna, in varie città italiane, a Barcellona, Città del Messico e a Parigi, Liegi, Heidelberg, Monaco, Amburgo, Leverkusen.

 
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