Cagliari, Aedo Libri, 2001
Omar
Pasquetta Basciu
I limoni di Giorgio
Al porto c’erano tutti: zie, amici, cugine, nipoti... mezzo paese. Io, Mara, Giovanna e Lucia scaricammo dalla “2 cavalli” gli zaini militari e le buste di plastica stracariche di barattoli e provviste d’ogni genere.
Bardata in un improbabile look alternativo di jeans sfrangiato, maglietta scolorita e foulard fiorato al collo, mi sentivo come sulla soglia di un precipizio: la svolta nella vita, la partenza finale!
Cominciò così, con una disordinata sequela di saluti, abbracci, pacche sulle spalle, quella cosa che mi sembrava più grande di tutto ciò che mi era capitato fino ad allora; le cugine avevano portato alcuni vassoi di dolci sardi, gli amici si stringevano attorno ridacchiando e dispensando battute oscene su quella “spedizione” di cui non riuscivano a capacitarsi se non a conferma della mia solita mania di fare qualcosa di particolare che mi stanasse dalla noia dell’estate in paese.
Al porto c’erano tutti: zie, amici, cugine, nipoti... mezzo paese. Io, Mara, Giovanna e Lucia scaricammo dalla “2 cavalli” gli zaini militari e le buste di plastica stracariche di barattoli e provviste d’ogni genere.
Bardata in un improbabile look alternativo di jeans sfrangiato, maglietta scolorita e foulard fiorato al collo, mi sentivo come sulla soglia di un precipizio: la svolta nella vita, la partenza finale!
Cominciò così, con una disordinata sequela di saluti, abbracci, pacche sulle spalle, quella cosa che mi sembrava più grande di tutto ciò che mi era capitato fino ad allora; le cugine avevano portato alcuni vassoi di dolci sardi, gli amici si stringevano attorno ridacchiando e dispensando battute oscene su quella “spedizione” di cui non riuscivano a capacitarsi se non a conferma della mia solita mania di fare qualcosa di particolare che mi stanasse dalla noia dell’estate in paese.