Nato ad Alghero il 27 marzo 1778 e morto ad Alghero il 18 ottobre 1800. Figlio di Francesco Delitala Tola e di donna Anna Maria Delitala. Di nobile famiglia, fu considerato un fanciullo prodigio per la sua capacità di imitare i classici, primo fra tutti Virgilio. A dodici anni vinse il concorso per un posto gratuito nel Collegio dei nobili a Cagliari, dove ebbe illustri maestri, fra cui Francesco Carboni, di cui parzialmente tradusse il poemetto De extrema Christi coena. Intrapresi gli studi legali, li abbandonò per dedicarsi alla poesia e godette in quel tempo l’amicizia di vari letterati. Tornato ad Alghero si dedicò allo studio della storia e della filosofia e a quello dello spagnolo e del francese, senza trascurare la poesia (schema di una tragedia sul saraceno Musetto). La sua opera fu raccolta e pubblicata dal concittadino Gianandrea Massala.
Opere
• Versi di Giuseppe Alberto Delitala patrizio sardo algherese raccolti da Giannandrea Massala dopo la di lui morte, Genova, P. G. Api, 1802.
Bibliografia
• P. TOLA, Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna, Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1837-38, vol. II, pp. 17-21.
• P. MARTINI, Biografia sarda, Cagliari, Reale Stamperia, 1838, vol. II, pp. 15-20.
• G. SIOTTO PINTOR, Storia letteraria di Sardegna, Cagliari, Tipografia Timon, 1843-44, vol. IV, pp. 211-212, 260-270.
• R. CIASCA, Bibliografia sarda, Roma, 1931-34, vol. II, p. 71, n. 5632.
• R. BONU, Scrittori sardi, Cagliari, Editrice Sarda Fossataro, 1972, vol. I.