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Cronologia storica della Sardegna

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Periodo Eventi
400.000-120.000 a.C. - Paleolitico inferiore Prime attestazioni della presenza umana in Sardegna. Strumenti in selce ritrovati in alcuni giacimenti del territorio di Perfugas, in Anglona.
10.000 a.C. - Paleolitico superiore - Mesolitico - Grotta Corbeddu di Oliena Nella grotta sono stati ritrovati utensili in selce, ossa di cervo lavorate e resti umani. Probabilmente tra il 14600 e il 12500 a.C. e fino al Neolitico è probabilmente vissuto in Sardegna un tipo endemico con caratteri diversi da quelli tipici dell’Homo Sapiens considerato in generale.
8000-6000 a.C. Pressoché totale estinzione della fauna preesistente e comparsa delle specie attuali. Probabile immigrazione di genti neolitiche al seguito delle quali giunsero specie animali già addomesticate.
6000 a.C. circa Probabile inizio dello sfruttamento e dell’esportazione dell’ossidiana di Monte Arci.
6.000-4.000 a.C. - Neolitico antico - Culture della ceramica impressa Su Carroppu di Sirri (decorazione impressa “cardiale” diffusa sull’intera superficie delle ceramiche, il termine cardiale deriva dalla conchiglia, il Cardium edile appunto, con cui veniva decorata la ceramica); Grotta Verde di Alghero (decorazione impressa “strumentale” – a pettine – disposta solo in alcune aree delle ceramiche); Grotta di Filiestru di Mara (ceramica non decorata).
4.200-3.700 a.C. - Neolitico medio Cultura di Bonu Ighinu di Mara (decorazioni delle ceramiche con figure zoomorfe; sepolture ipogeiche in grotte artificiali).
3.700-3.000 a.C. - Neolitico recente Cultura di Ozieri (o di San Michele): diffusione su tutto il territorio regionale; sepolture i piccole grotte artificiali note col nome domus de janas; ceramiche finemente lavorate decorate con motivi fitomorfi, con protomi taurine o di ariete; tessitura e lavorazione dei metali. Si riferiscono a questo periodo anche i circoli della Gallura, il più famoso dei quali è quello di Li Muri (Arzachena), l’altare di Monte d’Accoddi nel sassarese e l’area cimiteriale di Goni.
2.900-2.000 a.C. Culture di: - Filigosa (ceramica scura decorata con motivi geometrici; menhir, tombe a circolo); - di Abealzu (ceramica scura senza decorazione con lisciatura a stecca; capanne rettangolari absidate); - di Monte Claro, diffusa su tutto il territorio regionale (ceramica con scanalature esterne); - del Vaso Campaniforme (bicchiere a campana rovesciata eseguito in ceramica di alta qualità).
2.000-1.500 a.C. - Età del bronzo antico - Civiltà nuragica: I fase Cultura di Bonnànaro: i protonuraghi, nuraghi a corridoi, tombe di giganti.
1.500-1.200 a.C. - Età del bronzo medio - Civiltà nuragica: II fase Bètili aniconici, nuraghi semplici a tholos.
1.200-900 a.C. - Età del bronzo recente - Civiltà nuragica III fase Nuraghi complessi, pozzi sacri, templi a mègaron. Nuragico IV e V.
900-750 a.C. - Età del ferro - Civiltà nuragica IV e V fase Età dell’orientalizzazione arcaica.
800-700 a.C. Prime presenze fenicie in Sardegna (Sulci).
700-550 a.C. Fondazione di diverse città fenicie lungo i litorali sardi (Nora, Bithia, Tharros, Bosa, Olbia). Piazzaforte di Monte Sirai.
509-238 a.C. Dominazione cartaginese (rafforzamento e ampliamento del sistema urbano di età fenicia, ampliamento delle aree controllate militarmente e costruzione di presidi difensivi delle città e delle zone di produzione agricola.).
245-241 a.C. Prima guerra punica: Roma sconfigge Cartagine. Nella città africana scoppia la rivolta delle truppe mercenarie.
238 a.C. Roma si inserisce nella rivolta in atto e prende possesso dell’isola.
234-231 a.C. Campagne militari, e relativi trionfi, dei magistrati romani contro i sardi.
227 a.C. La Sardegna è costituita in Provincia romana.
216 a.C. Ribellione dei sardo-punici.
215 a.C. Vittoria dei Romani contro i sardo-punici a Cornus, giugno 215; in una successiva battaglia muore Osto, figlio del comandante dei sardo-punici Amsicora, il quale si suicida.
181-178 a.C. Gli Iliensi e i Balari, tribù dell’area montana della Sardegna centrale, si ribellano a Roma. La guerra durerà fino al I. secolo a.C.
46 a.C. Giunge a Karales (Cagliari) Caio Giulio Cesare. La città diventa municipium Civium Romanorum. Sulci, che aveva parteggiato per Pompeo viene punita.
19 Prima attestazione di un trasferimento in Sardegna di persone di origine ebraica. Migliaia liberti di vengono inviati nell’isola per operazioni di polizia.
58-68 Nerone deporta in Sardegna la sua favorita Atte (che avvierà un’industria fiorente di laterizi), il liberto Aniceto (il sicario a cui egli aveva dato ordine di uccidere Agrippina) e Caio Longino.
69 - La Tavola di Esterzili «Tavola di Esterzili»: il proconsole romano L. Elvio Agrippa ordina ai Gallilenses del Gerrei di abbandonare i territori di pianura dei Patulcenses Campani che avevano in precedenza occupato. È la più antica attestazione della tipologia dei rapporti tra il mondo rurale pastorale isolano e quello contadino delle pianure.
189-192 Marco Aurelio esilia diversi cristiani in Sardegna, tra questi il futuro Papa Callisto che dopo il 192 sarà liberato e potrà tornare a Roma grazie all’intercessione di Marcia, favorita dell’imperatore Commodo.
212 Caracalla concede la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’Impero.
235 Massimino il Trace esilia in Sardegna Papa Ponziano..
286 Diocleziano unisce la Sardegna alla diocesi italiciana.
IV secolo Passione e morte, forse durante le persecuzioni di Diocleziano, dei martiri sardi Lussorio (Fordongianus), Saturno (Cagliari), Simplicio (probabilmente nel nord-est dell’isola), Gavino, Proto e Gianuario (Torres). La tradizione colloca in questo periodo anche il martirio di Efisio (Cagliari).
351-361 Durante il regno di Costanzo II, imperatore che aderiva all’eresia ariana, il papa Giulio I (337-352) ordina vescovo Eusebio “nobili quidem ortus ex progenie Sardorum”, e lo invia a Vercelli.
354 Lucifero di Cagliari e Eusebio di Vercelli consegnano all’imperatore Costanzo una lettera con cui il Papa Liberio gli chiede di indire un nuovo Concilio.
355 Concilio di Milano: Lucifero di Cagliari ed Eusebio di Vercelli rifiutano di firmare la condanna di Atanasio. Vengono a loro volta condannati ed esiliati.
355-362 Esilio di Lucifero di Cagliari: prima a Germanicia di Commagene (Siria) poi a Eleuteropoli (Palestina) ed infine nell’alta Tebaide, dove ritrovò Eusebio.
395 Alla morte di Teodosio l’Impero viene diviso tra Onorio, a cui viene affidato l’Occidente, e quindi anche la Sardegna, e Arcadio a cui tocca l’Oriente.
410 Alarico, re dei Visigoti, saccheggia Roma. Una parte della popolazione in fuga si rifugia in Sardegna.
456 I Vandali conquistano Cartagine e occupano la Sardegna.
461 Il sardo Ilaro è eletto papa. Il suo pontificato dura fino al 468.
484 I vandali esiliano in Sardegna numerosi vescovi africani.
498 Il sardo Simmaco è eletto papa.
507 Altri esilî di vescovi africani in Sardegna ordinato da Trasamondo. Fulgenzio di Ruspe a Karales.
534 I Vandali, sconfitti dai Bizantini, abbandonano la Sardegna, che con la Corsica e le Baleari diventa una delle sette province dell’Africa bizantina.
594 Pace tra i Bizantini e i Barbaricini di Ospitone. Gregorio magno favorisce la conversione di Ospitone.
698 Gli arabi a Cartagine.
711 Prime incursioni arabe sulle coste sarde.
700-750 Incursioni longobarde
721-25 Traslazione delle spoglie di Sant’Agostino a Pavia durante il regno del re Longobardo Liutprando.
815 Un’ambasceria sarda alla corte di Ludovico il Pio chiede aiuto ai Franchi. I contatti con i Franchi sono attestati anche da numerosi ritrovamenti di monete dell’epoca di Ludovico il Pio..
816-17 Incursione degli Arabi contro Cagliari.
848 Leone IV chiede allo Iudex Sardiniae l’invio di un reparto armato per la difesa di Roma.
864 Papa Nicolò I invia in Sardegna il vescovo Paolo di Populonia e Sasso abate del monastero dei Santi Giovanni e Paolo perché estirpino la piaga del concubinato e la consuetudine dei matrimoni tra consanguinei.
IX-XI secolo Formazione dei quattro giudicati (o regni) di Torres, Arborea, Gallura e Cagliari.
1000-1100 circa Primi documenti scritti provenienti dalle cancellerie dei quattro Giudicati.
1015 Mugahid ibn Abd Allâh al Amiri, principe arabo di Denia, attacca e conquista buona parte (omnia cum plano tenuit montana tyrannus, Liber Maiolichinus) della Sardegna.
1016 Pisa e Genova attaccano e sconfiggono il corpo di spedizione di Museto. Le famiglie più illustri delle due città si imparentano con le dinastie giudicali
1070 La capitale del Giudicato d’Arborea è trasferita da Tharros a Oristano.
1065-89 I Giudici di Torres, di Arborea e di Cagliari favoriscono, con donazioni di terre e con l’edificazione di chiese, l’arrivo in Sardegna dei Vittorini a Cagliari e i Benedettini di Montecassino.
1157 Matrimonio fra Barisone d’Arborea e Agalbursa di Bas, sorella del conte di Barcellona. Una figlia di primo letto di Barisone, Sinispella, sposa Ugo Poncio visconte di Bas, da cui discenderà la dinastia giudicale dei Bas-Serra.
1164 Federico Barbarossa incorona re di Sardegna Barisone d’Arborea dietro il pagamento di 4.000 marchi d’argento anticipati dal Comune di Genova. Il Giudice faticò a pagare il debito e la Repubblica ligure lo tenne prigioniero per sette anni.
1187 Guglielmo, marchese di Massa, figlio di Oberto Obertenghi e di Giorgia de Lacon-Gunale, diventa giudice di Cagliari.
1194-1206 Guglielmo attacca i Giudicati d’Arborea, di Torres e di Gallura.
1207 Lamberto Visconti Giudice di Gallura.
1216-1217 Lamberto Visconti, giunto a Santa Igìa con un nutrito seguito di armati, ottiene dal Giudice di Cagliari Barisone e da sua moglie Benedetta, per alcuni magnati pisani, la concessione a costruire una città fortificata sul colle che dominava le rovine della Cagliari romana. È questo il primo nucleo della Cagliari medievale, detta nei documenti in italiano Castel di Castro, in quelli in latino Castrum Kalaris, e nota in sardo semplicemente come Casteddu.
1235 A Sorso viene assassinato il giudice Barisone III. Il Giudicato passa al marito di Adelasia di Torres, Ubaldo Visconti, Giudice di Gallura.
1258 Dopo quattordici mesi di guerra contro gli altri Giudicati, tutti filo-pisani, Santa Igìa, la capitale del Giudicato di Cagliari, si arrende e viene completamente distrutta. Il Giudicato di Cagliari venne diviso in quattro parti: l’Ogliastra e il Sarrabus andò al giudice di Gallura, il pisano Giovanni Visconti; i distretti amministrativi (chiamati “curatorias”) di Gippi, Nuraminis, Trexenta, Marmilla inferiore, Dolia, Gerrei e Barbagia di Seulo, andarono al Giudice di Arborea, il pisano Guglielmo conte di Capraia; i distretti amministrativi di Sulcis, Cixerri, Nora e Decimo andarono a Gherardo e Ugolino della Gherardesca, conti di Donoratico; la città di Cagliari andò al Comune di Pisa.
1259 Muore, senza discendenza, Adelasia di Torres, che era stata moglie di Ubaldo Visconti e poi di Enzo, «re di Sardegna», figlio di Federico II di Svevia. Fine del Giudicato di Torres.
1284 Battaglia della Meloria: i pisani sconfitti perdono potere anche in Sardegna a favore di Genova.
1288-1290 Fine di fatto del Giudicato di Gallura, invaso dalle truppe del Comune di Pisa.
1293 Il Logudoro viene spartito tra i Doria e gli Arborea.
1294 Sassari diviene Comune pazionato di Genova che invierà i suoi podestà.
1296-1298 Morte di Nino Visconti, il «giudice Nin gentile» ricordato da Dante nel Purgatorio e fine de iure del Giudicato di Gallura.
1297 Bonifacio VIII costituisce il Regnum Sardiniae et Corsicae e lo concede in feudo a Giacomo II di Aragona, che in cambio rinuncia alle sue pretese sul trono di Sicilia.
Fine del 1200 Terramagnino da Pisa scrive a Cagliari la Doctrina d’Acort.
1316 Gli Statuti del Comune di Sassari vengono tradotti dal latino in volgare logudorese.
1323 Il 12 giugno inizia l’invasione catalano-aragonese della Sardegna. L’Infante Alfonso, sbarca a Palma di Sulcis e assedia Villa di Chiesa (l’attuale Iglesias). Il suo alleato è Ugone II, Giudice d’Arborea, che ha stretto un’alleanza feudale col re d’Aragona, riconoscendosi suo vassallo. // Il 4 luglio il Comune di Sassari si sottomette spontaneamente al sovrano catalano.
1324 Il 7 febbraio Iglesias s’arrende. Il 1° marzo i Pisani vengono sconfitti a Lutocisterna, località imprecisata tra l’attuale Ponte della Scafa e Elmas. Il 19 giugno firmano con i catalano-aragonesi un trattato di pace con il quale la città fortificata di Cagliari rimaneva in mano al Comune di Pisa e il resto dei territori del Cagliaritano e della Gallura passava ai catalano-aragonesi.
1326 Il 10 giugno i pisani sono costretti ad abbandonare Cagliari che viene ripopolata con cittadini catalano-aragonesi.
1329 Ribellione di Sassari e durissima repressione catalana.
1342 Muore Giovanni Malaspina. Egli lascia il castello di Osilo e le regioni di Montes, Figulina e Coros al re.
1347 I Doria infliggono una pesante sconfitta ai catalani-aragonesi nella battaglia di Aidu de Turdu, vicino a Bonorva..
1347-1350 La peste nera descritta dal Boccaccio colpisce e devasta la Sardegna.
1353 L’ammiraglio catalano Bernardo de Cabrera sconfigge, nella Baia di Porto Conte la flotta genovese. Il 27 luglio prende possesso di Alghero.
10 settembre 1353 Mariano IV d’Arborea inizia la guerra contro i catalani-aragonesi. Algherosi ribella al re.
giugno-novembre1354 Pietro IV d’Aragona riconquista Alghero, epura gli abitanti sardi e la ripopola per intero con coloni catalani.
1355 Pietro IV convoca a Cagliari il primo Parlamento sardo. Pace di Sanluri tra Aragona ed Arborea.
1364 Mariano IV d’Arborea chiede al Papa di revocare l’infeudazione del Regnum Sardiniae et Corsicae a Pietro IV, perché insolvente del censo annuo previsto dai patti feudali, e di assegnarlo a lui.
1365 Riprende la guerra fra Aragona ed Arborea I Doria alleati degli Arborea. Mariano IV sconfigge Pietro Martinez de Luna, inviato in Sardegna da Pietro IV con un corpo di spedizione militare, e si impossessa di Osilo e di Sassari.
1377 Muore Mariano IV d’Arborea; gli succede sul trono giudicale il figlio Ugone III che continua la guerra contro i catalani-aragonesi i cui domini sono ormai ridotti alle sole città di Cagliari e di Alghero.
1383 Il popolo arborense si ribella ad Ugone e lo uccide insieme alla figlia. Il titolo passa a Federico figlio minorenne di Eleonora d’Arborea, sorella di Ugone, e di Brancaleone Doria. Inizia la lunga reggenza di Eleonora. Brancaleone Doria, che si trovava in Catalogna alla morte di Ugone, viene fatto prigioniero per indurre la moglie a restituire alla Corona i territori sardi occupati dagli Arborensi. Inviato a Cagliari vi rimarrà prigioniero per sei anni.
1387 Muoiono Federico d’Arborea, appena decenne, e Pietro IV il Cerimonioso. Al primo successe il fratellino Mariano V, sempre sotto la reggenza della madre Eleonora, al secondo il figlio Giovanni I detto il Cacciatore o il Musico.
1388 Trattato di pace tra Aragona ed il Giudicato d’Arborea.
1390 Doria viene liberato.
1391 Eleonora d’Arborea e Brancaleone Doria riprendono la guerra.
1392 Eleonora d’Arborea promulga la Carta de Logu.
1394 Muore senza discendenza maschile Giovanni I il Cacciatore. Gli succede sul trono catalano-aragonese il fratello Martino il Vecchio.
1402 (1404?) Morte di Eleonora d’Arborea; suo figlio Mariano V morirà intorno al 1407. Il marito Brancaleone Doria, che non poteva assumere la corona giudicale, si ritira nel suo castello di Monteleone, dove morirà intorno al 1409. Sale sul trono d’Arborea Guglielmo visconte di Narbona, figlio di Amerigo VI e di Beatrice di Bas, figlia di Mariano IV d’Arborea. In attesa dell’arrivo del giudice dalla Francia, il Giudicato è retto da un “giudice di fatto”, Leonardo Cubello appartenente ad un ramo cadetto del lignaggio arborense.
1409 Martino il Giovane sconfigge nella battaglia di Sanluri gli arborensi. Oristano capitola.
4 luglio 1409 Martino il Giovane muore di malaria a Cagliari.
29 marzo 1410 Pace di San Martino tra gli aragonesi e il giudice di fatto Leonardo Cubello. Il Giudicato d’Arborea viene trasformato nel marchesato di Oristano. Il primo marchese è Leonardo Cubello
1417 I Governatori generali, fino ad allora massima carica del regno, vengono sostituiti dai i viceré.
1421 Alfonso V il Magnanimo riunisce per la seconda volta il Parlamento sardo articolato nei tre “bracci feudale, ecclesiastico e regio. La Carta de Logu viene dichiarata legge vigente in tutta la Sardegna, escluse le sette città di diritto regio.
1470 Leonardo Alagón, marchese di Oristano, si ribella al viceré Carroç: vince ad Uras ma viene sconfitto a Macomer (1478). In battaglia perde il figlio Artale ed egli stesso viene fatto prigioniero al largo di Bosa e condotto in Spagna dove morirà nel castello di Jàtiva, vicino a Valencia. Il marchesato di Oristano viene incamerato dalla Corona.
1492 Espulsione degli ebrei da tutti i regni dei re spagnoli.
1503 Papa Giulio II riduce il numero delle diocesi sarde da 18 a 7.
1520 Incursioni barbaresche in tutta l’isola. Si ripeteranno sino ai primi anni dell’Ottocento (Orosei).
1527 Guerra tra Francesco I re di Francia e Carlo V imperatore e re di Spagna. Un corpo di spedizione francese occupa per alcuni giorni e saccheggia Sassari.
1550 Viene pubblicata a Basilea la Sardiniae brevis historia et descriptio di Sigismondo Arquer.
1557 Viene pubblicata a Sassari Sa vita et sa morte et passione de sanctu Gavinu, Prothu e Jamuariu, opera del vecovo di sassari Antonio Cano, vissuto nella metà del 1400.
1559 I Gesuiti aprono a Cagliari un Collegio, primo nucleo del futuro ateneo cagliaritano. Nel 1562 lo apriranno anche a Sassari..
1569 I Gesuiti aprono a Sassari una scuola pubblica.
1571 Sigismondo Arquer, giureconsulto e avvocato cagliaritano, è condannato al rogo come eretico dopo una lunga ed estenuante prigionia. È autore della Sardiniae brevis historia et descriptio.
1573 L’algherese Antonio Lo Frasso pubblica Los diez libros de la fortuna d’amor dove inserisce tre testi in sardo.
1582-83 Ancora la peste in Sardegna. Particolarmente colpite Sassari e Alghero. Nel 1582 Gerolamo Araolla pubblica Sa vida, su martiriu e morte dessos gloriosos martires Gavinu, Brotho e Gianuari.
1587 Rafforzamento del sistema difensivo costiero sardo: costruzione delle torre litoranee.
1591 Giovanni Francesco Fara pubblica il primo volume della sua opera De rebus sardois
1595 Pietro Delitala pubblica le sue Rime diverse.
1597 Gerolamo Araolla pubblica le Rimas diversas spirituales.
1611 Martin Carrillo Visitatore generale del Regno. La sua relazione è un’interessante fonte storica sulla Sardegna del tempo.
1610-1630 Nell’ambito della competizione tra gli arcivescovi di Cagliari e di Sassari scoppia la febbre dei santi: nelle due città si scava alla ricerca delle spoglie dei martiri sardi.
1623 Juan Francisco Carmona scrive la sua opera Alabanças de los santos.
1627 Il rettore di Triei e Baunei pubblica il Legendariu de santas virgines e martires de Jesu Christu.
1632 La peste ad Alghero.
1636 Jacinto Arnal de Bolea pubblica il romanzo El forastero nel quale confluisce la sua precedente opera Encomios al torneo.
1637 Una spedizione francese prende temporaneamente e saccheggia Oristano. I sardi riorganizzatisi respingono gli invasori. È un episodio che conferma l’incapacità della Corona di provvedere alla difesa dell’Isola e che, al tempo stesso, rafforza la coscienza del ceto feudale della fondatezza delle loro richiesta di poter accedere alle più altecariche del Regno.
1638 Salvatore Vidal pubblica l’Urania sulcitana.
1639 Francisco de Vico, magistrato sassarese, primo sardo eletto al Consiglio d’Aragona, pubblica L’Historia general de la Isla y Reyno de Cerdeña.
1652-57 Ancora una volta la peste, verosimilmente partita da Alghero, colpisce e devasta, spopolandola ulteriormente, tutta la Sardegna. Cagliari fa il voto a Sant’Efisio per la liberazione della città dalla pestilenza, voto che onora ogni anno con la festa del 1 Maggio.
1658 Si pubblica El saco imaginado di Antioco del Arca.
1668 Il 20 giugno viene assassinato a Cagliari don Agostino di Castelvì, marchese di Laconi, «prima voce» del Parlamento e capo del partito feudale più determinato a garantirsi l’accesso alle più alte cariche del Regno, non ultima quella di viceré. Il 21 luglio viene ucciso, nel castello di Cagliari, il viceré marchese di Camarassa, ritenuto dai mandanti dell’omicidio il responsabile dell’assassinio del marchese di Laconi. Gli anni successivi furono segnati dai processi, dalle condanne e dagli esili dei colpevoli dell’omicidio del viceré, ricordati in un iscrizione ancora oggi visibile nella via Canelles di Cagliari.
1672 Viene pubblicata la Cima del Monte Parnaso di José Delitala y Castelví.
1687-88 José Zatrilla y Vico, conte di Villasalto, pubblica a Napoli il romanzo Engaños y desengaños del profano amor.
1696 José Zatrilla y Vico pubblica il Poema heroico dedicato a Inés de la Cruz.
1708 Guerra di Successione spagnola: una flotta dell’Inghilterra, alleata del Granduca d’Austria Carlo II che contendeva il trono spagnolo a Filippo V di Borbone, bombarda Cagliari e la espugna. È l’inizio del brevissimo dominio asburgico.
1713 Il trattato di Utrecht assegna la Sardegna all’Austria.
1714 Tumulti a Sassari contro l’imposizione di una tassa sul tabacco che prima veniva liberamente coltivato.
1717 La Spagna rioccupa la Sardegna.
1720 Pace dell’Aja. In esecuzione del trattato di Londra del 1718, i Savoia prendono possesso dell’isola. Il 2 settembre il Parlamento riunito a Cagliari giura fedeltà al nuovo sovrano Vittorio Amedeo II di Savoia. Il primo viceré è Filippo Guglielmo Pallavicino, barone di Saint Rèmy.
1721 A Torino viene istituito il Supremo Regio Consiglio di Sardegna.
1726 Il re Vittorio Amedeo II impartisce istruzioni per favorire prudentemente la diffusione della lingua italiana e conseguire la decastiglianizzazione dell’isola.
1737 Prima visita generale della Sardegna da parte di un viceré.
24 maggio 1738 Fondazione di Carloforte. Gli abitanti di origine ligure dell’isola, oggi tunisina, di Tabarca fondano nell’isola di San Pietro la città di Carloforte, intitolata al re Carlo Emanuele III di Savoia.
1749 Battaglia di Chiaramonti: reparti dell’esercito si scontrano con circa cinquecento banditi. È l’episodio più eclatante di un secolo fortemente segnato dal fenomeno del banditismo che investiva allora notevolmente il Logudoro e la Gallura.
1759 Il conte Gian Lorenzo Bogino, ministro del re, avvia una discussa stagione di riforme nell’Isola.
1764 Il conte Gian Lorenzo Bogino riforma il sistema dell’istruzione in Sardegna. Le due università vengono rifondate (Sassari nel 1765) e dotate di nuovi statuti modellati su quelli dell’Università di Torino.
1767 Riforma dei monti frumentari. Castellaragonese cambia nome e diviene Castelsardo.
1771 Riforma dei Consigli civici delle città. Nei paesi vengono istituiti i consigli comunitativi.
1773 Bogino viene allontanato dal governo dal re Vittorio Amedeo III.
1780 Sommossa popolare a Sassari determinata dalla grave penuria di beni e prodotti di ogni genere. Il palazzo del Comune viene assaltato e gli archivi vengono incendiati. Il danno per il patrimonio documentario dell’Isola è notevole.
1782 Viene pubblicato Saggio di un’opera intitolata Il ripulimento della lingua sarda di Matteo Madao.
1783-1784 Il medico cagliaritano Antonio Marcello pubblica i melodrammi Il Marcello (1783), La morte del giovane Marcello (1784).
1787 Si pubblicano Le armonie dei sardi di Matteo Madao.
1789 Prime rivolte antifeudali a Thiesi e a Solanas.
1793 Febbraio: un corpo di spedizione francese occupa Sant’Antico e tenta l’occupazione di Cagliari, sbarca nella spiaggia di Quartu Sant’Elena ma viene respinto. Stessa sorte tocca ad una squadra navale guidata dal giovane Napoleone Bonaparte che aveva tentato l’occupazione dell’arcipelago della Maddalena. Gli Stamenti inviano una delegazione a Torino con le celebri «cinque domande» per il re Vittorio Amedeo III: riunione ogni dieci anni del Parlamento; conferma degli antichi privilegi; riserva agli isolani di tutti gli impieghi civili e militari, fuorché i più alti; istituzione a Torino di un Ministero per le questioni sarde; istituzione a Cagliari di un Consiglio di Stato.
1794 Viene divulgato l’inno Su patriottu sardu a sos feudatarios di Francesco Ignazio Mannu.
28 aprile – 7 maggio 1794 Il re respinge quattro delle cinque domande (accoglie solo quella della creazione di un Consiglio di Stato). Insurrezione di Cagliari e cacciata di tutti i piemontesi (28 aprile-7 maggio). L’isola viene provvisoriamente governata dalla Reale Udienza.
1795 Nel clima “rivoluzionario” determinatosi, vengono arrestati e poi uccisi dalla folla a Cagliari l’intendente generale Gerolamo Pitzolo (6 luglio) e il generale delle armi Gavino Paliaccio, marchese della Planargia (22 luglio). A sostegno dei moti cagliaritani, dai quali i nobili e i notabili sassaresi intendevano distinguersi, un esercito contadino guidato da Francesco Cilocco e Gioacchino Mundula assedia ed espugna la città (29 dicembre).
1795 Muore il poeta sardo don Gavino Pes.
1796 Il viceré Filippo Vivalda invia il giudice della Reale Udienza Giovanni Maria Angioi, a Sassari come Alternos del viceré, dunque con i suoi stessi poteri. Viene accolto trionfalmente. Impiega tre mesi nella ricerca di un accordo tra feudatari e vassalli che risulta impossibile per via ordinaria e legale. Stabilisce contatti con la Francia rivoluzionaria mentre Napoleone Bonaparte conquistava il Piemonte e istituiva la Repubblica d’Alba. Dopo la pace di Parigi del 15 maggio 1796 tra la Francia e Vittorio Amedeo III, l’Angioy si trova solo nello scenario internazionale. Il 2 giugno parte con un esercito antifeudale alla volta di Cagliari; giunge ad Oristano l’8 giugno e viene battuto e abbandonato dai suoi. Rientrato a Sassari, si imbarcò clandestinamente a Porto Torres diretto a Genova e da qui a Parigi dove morì esule dodici anni dopo.
1798 Ottocentotrenta carlofortini vengono fatti prigionieri da una masnada di un migliaio di pirati tunisini che assale e saccheggia la città. Gli ostaggi verranno liberati solo nel 1803 dietro pagamento di un lauto riscatto.
1799 Il Piemonte viene invaso dai Francesi. Il re Carlo Emanuele IV e la famiglia reale, sbarcano a Cagliari il 3 marzo. Vi rimarranno fino al 1814.
1799 Domenico Alberto Azuni pubblica l’Essai sur l’histoire de la Sardaigne.
1800 Ribellione di Thiesi al feudatario. Intervento dell’esercito e dura repressione.
1802 Iniziativa militare in Gallura di filo-angioiani. Francesco Cilocco viene catturato e poi giustiziato a Sassari.
1806 Nasce la “nobiltà degli olivi”: con un editto regio si incoraggia la coltivazione dell’olivo e si promettono titoli di nobiltà a quanti ne avranno piantato oltre 4000.
1807 La Sardegna viene divisa in quindici prefetture (o provincie).
1811 Muore a Cagliari il dottor Giuseppe Cossu che era stato Segretario della Giunta Generale dei Monti frumentari. A Cagliari viene pubblicato Il saggio di grammatica del dialetto sardo meridionale di Vincenzo Raimondo Porru.
1812-13 Alcune congiure antipiemontesi vengono scoperte e represse a Sassari e a Cagliari.
1812 circa Viene composta la Canzona di mastru Juanni.
1814 Muore Efisio Pintor Sirigu, poeta, avvocato e uomo politico cagliaritano.
1815 Muore a Forru il filosofo Giovanni Battista Tuveri.
1816 Carlo Felice, rimasto in Sardegna con la carica di Viceré, ritorna a Corte.
1817 Muore a Bessude Francesco Carboni, gesuita, latinista e poeta di vasta fama.
1820-1823 Editto delle chiudende. I privati possono recintare le loro terre e i Comuni vendere quelle comunali. L’editto punta a far nascere un ceto agrario moderno e avanzato, ma si tradusse, in larga misura, in uno strumento di ulteriore rafforzamento delle proprietà fondiarie già esistenti.
1821 Sommossa popolare ad Alghero per la mancanza di grano e il caroviveri, duramente repressa dal viceré Ettore Veuillet di Yenne
1823 Istituzione in molti centri dell’isola di scuole elementari (allora dette “normali”)..
1825-1827 Esce a Torino la Storia di Sardegna di Giuseppe Manno.
1827 Entra in vigore il codice feliciano delle Leggi civili criminali del Regno di Sardegna. Decade la Carta de Logu. Muore a Cagliari Domenico Alberto Azuni.
1822-1829 Costruzione della strada da Cagliari a Porto Torres intitolata a Carlo Felice.
1829 Muore, nel convento di San Giuseppe di Oristano, il poeta logudorese Gian Pietro Cubeddu, noto col nome di padre Luca. Nello stesso anno, muore a Torino Domenico Simon
1832 Ribellioni nel Nuorese contro le recinzioni realizzate in attuazione dell’editto delle chiudende. Contro i pastori sarà inviato un corpo militare.
1833 Muore fucilato a Chambéry, perché accusato di essere mazziniano, l’ufficiale sassarese Efisio Tola, fratello di Pasquale, magistrato, erudito, rettore dell’Università di Sassari e storico raffinato della Sardegna.
1834 Muore a La Maddalena il capopopolo cagliaritano Vincenzo Sulis.
1835-38 Si promuove l’abolizione del feudalesimo attraverso il riscatto dei diritti feudali.
1839 Muore a Cagliari il cavaliere ozierese Francesco Ignazio Mannu, autore dell’inno Procurade ‘e moderare.
1840 Giovanni Spano pubblica l’Ortografia sarda nazionale, ossia grammatica della lingua logudorese.
29 novembre 1847 I sardi chiedono al re Carlo Alberto di concedere la fusione della Sardegna con gli Stati sabaudi di terraferma. Il re accoglie la richiesta. Decade ciò che rimaneva dell’antico ordinamento del Regnum Sardiniae et Corsicae e si realizza la cosiddetta “Fusione”.
4 marzo1848 Carlo Alberto promulga il nuovo Statuto del regno, che dal suo nome verrà detto albertino.
17 aprile 1848 Elezioni per la Camera dei Deputati. Vengono eletti quattordici deputati sardi tra i quali Pasquale Tola, Giovanni Siotto Pintor, Salvator Angelo De Castro, Vittorio Angius.
8 aprile 1850 Le leggi Siccardi aboliscono il foro ecclesiastico. L’arcivescovo di Sassari diffonde una circolare contro tali leggi e viene arrestato.
1851 Formazione del primo catasto sardo.
1851-1852 Giovanni Spano pubblica il Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo.
1854 Abbattimento di quasi tutta la cinta muraria di Sassari. A Macomer viene assassinato il poeta Melchiorre Murenu.
1855 Soppressione degli ordini religiosi e incameramento dei loro beni.
1859 La Sardegna è divisa nelle due province di Cagliari e Sassari.
1861 Muore a Olzai il poeta Diego Mele.
1863 A Cagliari si abbattono le porte e le mura medievali di Stampace e Villanova e il bastione di Sant’Erasmo nel quartiere della Marina.
1860-1861 Si compie, grazie all’aiuto della Francia, l’unità d’Italia. Ne rimangono escluse le regioni del Veneto e del Lazio. Giuseppe Garibaldi protesta per una presunta trattativa segreta per cedere la Sardegna alla Francia.
1845-1865 Monta il caso dei Falsi d’Arborea.
1843-1844 Viene pubblicata la Storia letteraria di Sardegna.
1843-1845 Esce a Cagliari il giornale La Meteora.
1865 Abolizione definitiva degli ademprivi e delle cussorgie, ultimi retaggi dell’utilizzo comunitario delle terre.
1867 Nasce a Nuoro il poeta Sebastiano Satta.
1868 Muore a Torino il barone Giuseppe Manno, autore della Storia di Sardegna.
26 aprile 1868 A Nuoro scoppia la rivolta di “Su connottu” contro lo smembramento e la vendita di 19.000 ettari delle terre comunali.
1869 Inchiesta parlamentare della commissione presieduta da Agostino Depretis sulle condizioni della Sardegna. La Commissione non concluse i suoi lavori con una relazione, ma uno dei suoi membri, Quintino Sella, pubblicherà più tardi un interessante saggio sull’industria mineraria sarda.
1871 Nasce a Nuoro Grazia Deledda.
1871-72 Si concludono i lavori della linea ferroviaria Cagliari- Porto Torres.
1874 Muore a Genova Pasquale Tola, curatore del Codex Diplomaticus Sardiniae.
1877 Viene abbattuto il castello di Sassari al posto del quale viene eretta una caserma.
1876-1877 Angelo Sommaruga fonda e dirige a Cagliari La Farfalla.
1875-1879 Esce a Sassari La Stella di Sardegna, diretta da Enrico Costa. Uscirà ancora nel biennio 1885-1886.
1881 Prime esperienze del movimento sindacale in Sardegna e dure repressioni di polizia: circa cinquanta arresti per lo sciopero dei battellieri di Carloforte; i “moti della fame” si concludono tragicamente con sei morti e diciassette condanne all’ergastolo per gli organizzatori della protesta.
1882 Muore a Torino Giovanni Siotto Pintor, avvocato cagliaritano, autore della Storia letteraria di Sardegna.
1887 “Guerra doganale” con la Francia. Falliscono molte aziende sarde (soprattutto nel Logudoro) e quasi tutte le banche isolane.
1888 Nasce la Banca Popolare di Sassari.
1889 Primo numero del quotidiano cagliaritano “L’Unione Sarda”.
1890 Nasce ad Armungia Emilio Lussu.
1891 Primo numero del giornale sassarese “La Nuova Sardegna”, che diverrà quotidiano nel 1892. Esce a Cagliari il quindicinale Vita sarda. Terminerà le pubblicazioni nel 1893. // Nasce ad Ales Antonio Gramsci.
1894 Rapimento di due commercianti francesi per il rilascio dei quali viene pagato un ingente riscatto. Alla fine dell’anno in Sardegna si contano 211 omicidi.
1895 Nasce a Orotelli lo scrittore Salvatore Cambosu.
1896-1897 Il deputato di Ozieri Francesco Pais Serra presenta al governo una relazione sulla sicurezza e la giustizia nell’Isola. È ispirata da questa relazione la legge 382 che introduce la “legislazione speciale” per la Sardegna.
1899 A Morgogliài, vicino ad Orgosolo, cruento scontro a fuoco dove muoiono un carabiniere e 4 fuorilegge.
1900 Re Umberto in Sardegna. Subito dopo la visita il Nuorese è messo a ferro e fuoco dai carabinieri e dall’esercito in una vasta operazione di polizia.
1901 Muore a Tonara il poeta Giuseppe Mereu.
03-set-04 I soldati sparano sui minatori in sciopero: tre morti e undici feriti.
1906 Sommosse contro il carovita in diversi centri minerari e del cagliaritano. La repressione fa dieci vittime.
1909 Muore a Sassari Enrico Costa, scrittore, giornalista ed erudito sassarese. Nasce a Cagliari lo scrittore Giuseppe Dessì.
1910 Vengono pubblicati I canti barbaricini di Sebastiano Satta. Pietro Casu pubblica Notte sarda.
1913 Viene pubblicato il romanzo Canne al vento di Grazia Deledda.
1914 Muore Sebastiano Satta.
1915-1918 Prima Guerra mondiale. Su una popolazione di 853.000 abitanti, 100.000 sardi vennero precettati e inquadrati nei due reggimenti di fanteria della Brigata Sassari. Alla fine della guerra risulteranno morti o dispersi 13.602 sardi.
1918 Muore a Milano Salvatore Farina, scrittore, cofondatore del Corriere della Sera.
nov-18 Camillo Bellieni fonda a Sassari l’Associazione dei Mutilati e dei reduci della Trincea, primo nucleo del futuro Partito Sardo d’Azione.
1919 Muore a Sassari il poeta Pompeo Calvia.
24-ago-19 Viene pubblicato a Cagliari il primo numero del giornale sardista Il solco.
11-mag-20 I carabinieri sparano contro una manifestazione sindacale dei minatori: sette morti.
1921 Muore a Cagliari Ottone Bacaredda, uomo politico e scrittore.
16-17 aprile 1921 Nasce ad Oristano il Partito Sardo d’Azione. Tra i leader Emilio Lussu, Pietro Mastino, Paolo Pili.
1922 In ottobre Emilio Lussu si scaglia contro il fascismo e lo indica come strumento degli forti interessi capitalistici dell’Italia settentrionale. A novembre lo stesso Lussu subisce un attentato. I fascisti uccidono a Cagliari il sardista Efisio Melis. // Nasce a Orune Antonio Pigliaru.
04-mar-23 Congresso straordinario del Partito Sardo d’Azione a Macomer: Paolo Pili e Antonio Putzolu escono dal partito ed entrano in quello fascista che immaginano di regionalizzare. Furono seguiti dalla gran parte dei sardisti. A Cagliari, Raimondo Carta Raspi dà vita alla Fondazione “Il Nuraghe”.
06-nov-24 Il governo fascista stanzia un miliardo da spendere in dieci anni per opere pubbliche in Sardegna. Verranno realizzate la diga di Santa Chiara (1924-1925) sul Tirso, che darà vita al lago Omodeo, la diga sul Coghinas (1927) e le bonifiche di diverse aree palustri.
1925 Filippo Addis pubblica Giagu Iscriccia.
1926 Grazia Deledda riceve il Nobel per la letteratura. Egidio Pilia pubblica la Letteratura narrativa in Sardegna.
08-nov-26 Arresto di Antonio Gramsci, leader dei comunisti italiani. Il Tribunale Speciale fascista lo condannerà a più di vent’anni di carcere.
02-gen-27 Istituzione della Provincia di Nuoro.
1925-1935 La Società Anonima Bonifiche Sarde, braccio tecnico del regime fascista, bonifica 9.000 ettari a sud di Terralba e 30.000 ettari nella Nurra.
29-ott-28 Fondazione di Mussolinia, che dopo la guerra prenderà il nome di Arborea.
1929 Emilio Lussu, Carlo Rosselli e Francesco Nitti fuggono dal confino di Lipari e fondano a Parigi il movimento di “Giustizia e Libertà”.
1933 Antioco Casula pubblica a Cagliari Sos cantos de sa solitudine.
1935 Giovanni Antonio Mura pubblica La tanca fiorita.
1936 Fondazione di Fertilia.
1936 Muore Grazia Deledda.
1937 Muore Antonio Gramsci.
1938 Mussolini inaugura Carbonia, la più grande tra le città di fondazione fascista. Muore a Bologna il critico letterario Raffaele Garzia.
10-giu-40 L’Italia entra in guerra.
24 giugno-2 agosto 1940 Partono dalla Sardegna gli attacchi aerei contro la flotta inglese e contro la rocca di Gibilterra.
giugno-agosto 1942 I velivoli di stanza in Sardegna partecipano agli attacchi all’operazione Pedestal che garantiva i rifornimenti a Malta.
febbraio-maggio 1943 Cagliari viene ripetutamente bombardata dagli alleati. I danni sono ingentissimi; la città è semidistrutta. Dopo il 25 luglio, Mussolini è tenuto prigioniero alla villa Webber della Maddalena dal 7 al 28 agosto..
7-28 agosto 1943 Mussolini è tenuto prigioniero nella villa Webber a La Maddalena.
set-43 Scontri tra marinai e carabinieri italiani e soldati tedeschi che avevano occupato l’isola.
29-set-43 Gli Alleati sbarcano in Sardegna.
27-gen-44 Istituzione dell’Alto Commissariato italiano per la Sardegna. Fino al 1949 sarà Commissario i Generale di squadra aerea Pietro Pinna. Nel 1944, moti del pane a Sassari e a Ozieri.
28-dic-44 Nascita della Consulta dell’Alto Commissario, primo luogo di concorso all’azione di governo per i rinnovati partiti politici.
12-apr-46 Istituzione dell’Ente Regionale per la lotta Anti-anofelica in Sardegna (ERLAAS). L’ente, in collaborazione con la Fondazione Rockefeller, gestì una campagna di lotta alla malaria durata dal 6 novembre 1946 al 31 dicembre 1950 durante la quale vennero irrorati undici milioni di litri di DDT. La malaria venne debellata.
02-giu-46 Nel referendum istituzionale indetto per scegliere tra monarchia e repubblica in Sardegna 60,9% dei voti va alla monarchia il 39,1% alla repubblica.
31-gen-48 L’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana approva lo Statuto speciale della Regione Autonoma della Sardegna.
8-9 maggio 1949 Prime elezioni regionali della Sardegna.
1950-1951 Istituzione dei primi enti strumentali della Regione: l’ESIT (Ente Sardo Industria Turistica) e l’ETFAS (Ente di Trasformazione Fondiaria e Agraria della Sardegna).
1950-1954 Il Nuorese diviene il luogo di elezione del banditismo sardo.
1953 Nasce il Banco di Sardegna.
1956 La Sardegna viene collegata con la rete tv nazionale.
1957 Muore il poeta di Desulo Antioco Casula, detto Montanaru.
1961 Giuseppe Fiori pubblica il reportage Baroni in laguna.
11-giu-62 Viene varata la legge 588 con cui si finjanzia il Primo piano di Rinascita. Ben presto le risorse dello Stato che dovevano essere aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente trasferite alla Regione, divennero invece sostitutive. Il Piano sostanzialmente fallisce. // Viene costituito il “Consorzio per la Costa Smeralda” avamposto di tutte le contraddizioni, in positivo e in negativo, sul rapporto tra turismo e territorio in Sardegna. // Muore a Nuoro Salvatore Cambosu.
Anni ‘60 Primi insediamenti petrolchimici nelle aree litoranee pregiate della Sardegna.
1966 Aumento vertiginoso dell’emigrazione verso i poli industriali del Nord. “Rivolta delle zone interne”, i paesi dell’interno rivendicano la loro partecipazione ai processi di sviluppo in atto.
1967 All’aumento dei sequestri di persona lo Stato reagisce aumentando il numero degli uomini delle forze dell’ordine. Antonio Cossu pubblica il romanzo I figli di Pietro Paolo.
1968 Antonio Puddu pubblica il romanzo Ziu Mundeddu. Giuseppe Fiori pubblica La società del malessere.
1969 La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla criminalità presieduta dal senatore Giuseppe Medici inizia i suoi lavori. La relazione conclusiva, presentata nel 1972 sarà un punto di riferimento per il secondo piano di Rinascita. Muore a Sassari, a 47 anni, Antonio Pigliaru. Antonio Cossu pubblica il romanzo Il riscatto.
1970 Il Papa Paolo VI visita la Sardegna.
1974 Secondo Piano di Rinascita (legge 268).
16-lug-74 Viene istituita la provincia di Oristano.
1975 A Roma muore Emilio Lussu. Il sistema economico della Sardegna, incardinato sulla chimica, entra in crisi. Finisce l’illusione dei grandi poli industriali.
1977 Muore a Roma Giuseppe Dessì.
1978 L’antropologo Michelangelo Pira pubblica La rivolta dell’oggetto. Antropologia della Sardegna.
1979 Il terrorismo in Sardegna: “Barbagia Rossa” e “Movimenti armato sardo”.
1980 La Regione acquisisce gli stagni di Cabras, ultimo retaggio della stagione feudale.
1983 Si conclude dopo una lunga battaglia la grande vertenza tra lo Stato e la Regione sul Titolo III dello Statuto. La modifica di questa parte dello Statuto garantisce maggiori trasferimenti provenienti dai gettiti fiscali.
1984 Lo scrittore Bachisio Zizi pubblica il romanzo Erthole.
1985 A Cagliari sedici persone vengono condannate per cospirazione contro lo Stato.
1986 Il Parlamento nazionale vara la legge 64 attraverso la quale verranno finanziati i più significativi interventi nel Mezzogiorno alla fine degli anni Ottanta. Lo scrittore Sergio Atzeni pubblica il romanzo L’apologo del giudice bandito.
1987 Benvenuto Lobina pubblica il romanzo bilingue Po cantu Biddanoa.
1988 Il magistrato e uomo politico sassarese Salvatore Mannuzzu pubblica il romanzo Procedura che nel 1989 vincerà il premio Viareggio.
1990 Ritorna il dramma della siccità. Il regime delle acque ciclicamente svela la sua debolezza. L’antropologo Giulio Angioni pubblica il romanzo Il sale sulla ferita.
1990-1991 Riforma della Programmazione regionale. La Regione programma per trienni e vara il Piano generale di sviluppo.
1993 Il Consorzio Costa Smeralda si dibatte tra la richiesta di nuove aree per nuovi massicci investimenti (il cosiddetto Master Plan) e la difficoltà di stare autorevolmente sul mercato internazionale del turismo.
1995-1996 La Regione modifica il modello di sviluppo e gli strumenti della Programmazione; vengono varati i Piani Integrati d’Area (PIA 1996) con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo locale. Le risorse aggiuntive vengono per lo più dall’Unione Europea.
1999 Il Consiglio regionale della Sardegna approva la legge di tutela e promozione della lingua e della cultura sarde.
 
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